Intervista a Elena Triolo

 

Quando hai capito che saresti diventata illustratrice?

In realtà ho sempre disegnato, quindi non riesco ad individuare un momento preciso. Forse una volta in terza media, quando la mia migliore amica mi disse che quelli che facevo erano fumetti: capii che forse un giorno il mio divertimento preferito si sarebbe potuto trasformare in un lavoro, ma non ci credevo più di tanto.

 

Quali libri ti hanno formato?

Da piccola leggevo Topolino, Minnie tantissimo i Peanuts e persino Diabolik Poi verso i tredici quattordici anni ho scoperto i mostri sacri del fumetto italiano: Crepax, Pazienza, Prat, Giardino.

 

C'è un libro a fumetti che vuoi consigliare?

Tutto ciò che fa Fior. Trovo che sia un grande artista oltre che un perfetto narratore.

 
Cos'ha cambiato per te vincere il premio Nuovi Talenti?

Mi sono sentita riconosciuta e ho capito che il mio lavoro è apprezzato, un bellissima sensazione. Mi è servito da stimolo per fare sempre meglio!


Quanto sono importanti i concorsi letterari per promuovere la lettura?

Abbastanza. Ho assistito a diverse premiazioni e tutte le volte sono uscita con l'idea di comprarmi almeno uno dei titoli in gara.

 

Per disegnare fumetti si deve prima essere un lettore di fumetti?

Assolutamente sì! Per quanto talento uno abbia deve anche sapere che aria tira nel settore in cui vorrebbe lavorare.