Intervista a Sharon Calahan, direttore della fotografia di Disney-Pixar.
Quale film preferisci tra quelli che hai girato e perché?
Due in particolare. Direi senz’altro “Ratatouille”: è stato bello lavorare sul cibo. Poi “Il viaggio di Arlo” perché essendo ambientato in epoca preistorica e lavorando io sui paesaggi, mi sono molto divertita a farlo.
Puoi parlarci della tecnica del “Light Painting”?
Più che una tecnica è una filosofia di lavoro. Per me lavorare sulla luce è lavorare sull’emozione. Attraverso i paesaggi devi trasmettere emozioni che la gente sente senza che siano visibili a prima vista. Il lavoro sulla luce è un lavoro sull’emozione. Per questo devo stare attenta alle ambientazioni scure perché corrispondono a stati d’animo negativi: dopo lo scuro deve arrivare la luce, deve ritornare sempre il sereno.
Parlando di arte quali sono i tuoi artisti preferiti?
Mi piacciono moltissimo i paesaggisti russi e gli artisti cinesi. Ma naturalmente amo molto anche i pittori americani. Le fonti d’ispirazione mi arrivano da tanti stimoli diversi.
Sei una lettrice di fumetti? La nona arte influenza il tuo lavoro?
Non direi, leggevo fumetti da ragazzina, ma ora non più. Li leggerei certamente se dovessi affrontare un lavoro per adattare un fumetto a film. In quel caso mi ci immergerei completamente. È questo il mio modo di procedere. Per lavorare su un progetto possiamo impiegare anche tre anni. Quando finisci hai un momento di vuoto. Devo cercare di capire che cosa fare di me stessa. Sono anche molto stanca fisicamente. Poi il film esce e comincia e cominciamo a presentarlo e tutto ricomincia.
Dopo una lunga carriera di successo pensi di avere ancora qualcosa da imparare nel tuo lavoro?
Mi piace affrontare sempre nuove sfide, uscire da zone dove mi sento sicura per mettermi alla prova.
Che cosa suggerisci a chi vuole iniziare a lavorare nei film d’animazione? Quale atteggiamento risulta vincente?
Non rinunciare ai propri sogni, non arrendersi. Spesso i nostri sogni non esistono ancora. Quando ho cominciato a lavorare in questo settore, la mia professione non esisteva ancora. Ho dovuto fare molte esperienze professionali prima di arrivare alla Pixar e di cominciare a fare il lavoro che oggi è diventato la mia professione.